Il Barolo 'Cannubi' è il più prestigioso e famoso cru di Barolo prodotto da Borgogno. E' ottenuto da uve Nebbiolo in purezza, provenienti da un vigneto di poco più di un ettaro nel cru Cannubi, un terroir unico e dalle caratteristiche qualitative eccellenti dal quale nascono vini estremamente eleganti e longevi. Invecchiamento di 4 anni in grandi botti di rovere di Slavonia e di 6 mesi in bottiglia, conferiscono a questo barolo rotondità e morbidezza. Grande forza e tipicità in sentori di fiori rossi, frutti di bosco, erbe balsamiche, spezie dolci e legni nobili. Potente, strutturato, fresco, elegante e lunghissimo. Ottima freschezza e mineralità ben definita, retrogusto di note speziate, di cuoio e di tabacco. Grande icona del vino italiano.
- Categoria del Prodotto
- Vino Rosso
- Denominazione
- Barolo DOCG
- Vitigno / Materia prima
- nebbiolo
- Annata - Cuvée
- 2016
- Formato
- 750 ml.
- Nazione
- Italia
- Regione
- IT - Piemonte
- Comune di produzione
- Barolo
- Gradazione Alcolica
- 14.5% vol.
- Temperatura di Servizio
- 16° – 18° C.
- Bicchiere Consigliato
- Calice ampio a stelo lungo
- Confezione
- Astuccio Originale
- Abbinamenti Gastronomici
- Grandi Occasioni, Carni in Umido, Formaggi Stagionati, Carni Rosse, Cacciagione, A Tutto Pasto, Dopo Cena - Meditazione, Affettati misti
Il nome Borgogno è da sempre legato ad una delle più antiche case vinicole di Langa e del Piemonte. Tutto ha inizio nel 1761 quando Bartolomeo Borgogno fonda la cantina.
Negli anni a seguire la storia dell’azienda si lega spesso a quella del nostro Paese, come nel 1861, anno in cui si realizza l’Unità d’Italia: il vino scelto per accompagnare il pranzo celebrativo dell'unificazione d'Italia ufficiale è il Barolo di Borgogno.
Il protagonista assoluto del nuovo secolo è Cesare Borgogno. E’ il più giovane di cinque fratelli e, nel 1920, assume la direzione della cantina. Figura di spicco e di carisma fin da subito a trasmette entusiasmo e porta significative innovazioni. La genialità di Cesare dà inizio ad una tradizione che ad oggi parrebbe pura follia: parte dei vini delle migliori annate vengono dimenticati e conservati gelosamente nelle buie cantine per almeno vent’anni. Iniziano così ad accumularsi i migliori millesimi di Barolo. Grazie a questa intuizione, da allora diventa consuetudine. Ancora oggi le cantine rappresentano una rara memoria storica della Langa. Nella seconda metà degli anni ’50 si completa la ristrutturazione delle cantine, e nel 1967, l’Azienda assume l’attuale denominazione “Giacomo Borgogno & Figli”. Alla morte di Cesare Borgogno nel 1968 la conduzione passa alla nipote Ida e al futuro marito Franco Boschis, sino a quel momento validi collaboratori e successivamente ai loro figli, Cesare e Giorgio.
Il 2008 segna un’altra significativa tappa nella storia di Borgogno: l’azienda viene rilevata dalla famiglia Farinetti.
L’anno successivo si completa l’importante ristrutturazione dell’edificio principale che è riportato al suo aspetto originario; nel rispetto della tradizione non vengono modificate le storiche cantine del 1761. Nel 2010 Andrea Farinetti, terminata la scuola enologica, assume la guida dell’azienda.