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Barbaresco DOCG 'Bric Turot' 2017 (750 ml.) - Prunotto

Il Barbaresco 'Bric Turot' di Prunotto nasce dalle uve dell’omonimo vigneto nel comune di Barbaresco, rosso elegante e di grande finezza. La grande diversità di esposizione dei vigneti dovuta alla conformazione del bricco, collina in dialetto piemontese, e la specifica selezione clonale, si uniscono all’affinamento per almeno 12 mesi in botti grandi di diverse capacità ed 1 anno di affinamento in bottiglia, per un Barbaresco equilibrato e piacevole, che incarna alcune delle migliori caratteristiche della denominazione, inclusa la longevità.

   

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IL VINO

Il Barbaresco 'Bric Turot' di Prunotto nasce dalle uve dell’omonimo vigneto nel comune di Barbaresco, rosso elegante e di grande finezza. La grande diversità di esposizione dei vigneti dovuta alla conformazione del bricco, collina in dialetto piemontese, e la specifica selezione clonale, si uniscono all’affinamento per almeno 12 mesi in botti grandi di diverse capacità ed 1 anno di affinamento in bottiglia, per un Barbaresco equilibrato e piacevole, che incarna alcune delle migliori caratteristiche della denominazione, inclusa la longevità.

L'AZIENDA

Erano gli inizi del XX secolo, il 1904 per la precisione, quando a Serralunga d’Alba venne fondata la cantina sociale “Ai Vini delle Langhe” la quale, però, dopo poco meno di vent’anni iniziò ad avere seri problemi di bilancio e fu messa in liquidazione. Nel 1922, Alfredo Prunotto scelse di rilevare la società, dandole nel contempo il proprio nome. Da allora, annata dopo annata, il successo è stato ininterrotto, e la cantina Prunotto ha iniziato a esportare vini in tutto il mondo. Nel 1954, lo stesso Alfredo Prunotto decise di cedere l’azienda all’amico enotecnico Beppe Colla, che a sua volta, quarant’anni più tardi, nel 1994, scelse di vendere la cantina alla famiglia dei Marchesi Antinori. Attualmente, la tenuta Prunotto si estende su una superficie totale circa cinquanta ettari vitati, ripartiti tra alcune delle migliori zone vinicole piemontesi, come Bussia, Bric Turot e Costamiole. Tra i filari, le viti sono curate con rigore e costanza, allevate come fossero dei figli, e coltivate nel pieno rispetto di ambiente, natura ed ecosistema. In cantina, pur potendo contare sulle più moderne tecnologie enologiche, l’obiettivo principale rimane sempre quello di valorizzare ed esaltare ciò che la stagione e il territorio sono stati in grado di esprimere nel frutto. È in questa maniera che l’impresa vitivinicola Prunotto arriva a proporre un’importante gamma di etichette, suddivise tra la linea classica e la linea delle selezioni, quest’ultima creata per esaltare i singoli cru. Dal Barolo al Barbaresco, passando per il Grignolino, per il Roero e per il Moscato d’Asti, si arriva alla Barbera e al Dolcetto: è così che, contraddistinti da uno dei nomi piemontesi più pregiati e rinomati enologicamente parlando, i vini Prunotto ormai da anni si fanno celebri interpreti di alcune delle denominazioni più prestigiose di tutto il Piemonte e non solo, dimostrandosi profondamente eleganti e oltremodo raffinati.In questo frangente il giovane Alfredo Prunotto conosce e sposa Luigina, con la quale decide di rilevare la Cantina Sociale "Ai Vini delle Langhe", dandole il proprio nome. La Cantina, grazie alla passione dei due sposi, diviene ben presto famosa ed inizia a esportare i vini in tutto il mondo: prima in America del Sud e in seguito negli Stati Uniti, i cui mercati si aprono in quegli anni. La Prunotto è una delle poche aziende a credere in quella prospettiva economica. Nel 1956, Alfredo Prunotto decide di ritirarsi dagli affari, cedendo l'azienda al suo amico enotecnico Beppe Colla, affiancato da Carlo Filiberti e in un secondo tempo dal fratello Tino Colla. La cantina Prunotto, nel 1961, inizia a individuare zone tipiche di produzione particolarmente pregiate per la vinificazione separata dei cru, come il Barolo Bussia e la Barbera d'Alba Pian Romualdo. Nel 1972, Ugo della Piana architetto di origine langarole, progetta la nuova cantina, che sarà costruita vicino ad Alba dove tutt'oggi è la sede dell'azienda. Nel 1989, la famiglia dei Marchesi Antinori inizia la sua collaborazione con l'azienda Prunotto, occupandosi dapprima della distribuzione e poi, nel 1994, con il ritiro dei fratelli Colla, anche direttamente della produzione, mantenendo l'eccellente livello qualitativo fortemente voluto da Alfredo Prunotto. Uno degli obiettivi più importanti che si prefigge la famiglia Antinori, in accordo con i Colla, è quello di produrre da vigneti di proprietà ed avere un controllo più attento del prodotto fin dalla nascita. Tale progetto si concretizza nel 1990, quando Albiera Antinori, la primogenita del Marchese Piero Antinori, delinea ulteriormente la personalità della casa vinicola, dedicando particolare attenzione alle acquisizioni dei vigneti, primi tra i quali: il vigneto Costamiole, ad Agliano, per la produzione di Barbera d'Asti, il vigneto nel cru Bussia, uno dei più rinomati della zona del Barolo e terreni a Calliano per lo studio e l'analisi di nuovi vitigni quali Albarossa e Syrah. Nel 1996 vengono acquisiti anche il vigneto di 5 ettari nella zona di Barbaresco, dal nome "Bric Turot" e uno di 5 ettari nella zona di Treiso per la produzione del Moscato.

PRN-BRIC-TUROT-2017
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Scheda tecnica

Categoria del Prodotto
Vino Rosso
Denominazione
Barbaresco DOCG
Vitigno / Materia prima
nebbiolo
Annata - Cuvée
2017
Formato
750 ml.
Nazione
Italia
Regione
IT - Piemonte
Gradazione Alcolica
13.5% vol.
Temperatura di Servizio
18° - 20° C.
Bicchiere Consigliato
Calice ampio a stelo lungo
Punteggi
Robert Parker 93/100, James Suckling 92/100, Wine Enthusiast 91/100
Abbinamenti Gastronomici
Carni Arrosto, Carni in Umido, Formaggi Stagionati, Cacciagione, Carni Rosse
Degustazione
Colore: rosso granato intenso con riflessi rubino scuro Bouquet: complesso, sentori di liquirizia e frutti di sottobosco, cannella, chiodi di garofano e viola Gusto: tannini pieni e avvolgenti, lungo retrogusto di frutta matura.

Riferimenti Specifici