Il 'Pignoli' di Radikon è un vino rosso del Collio, poderoso e di grande vigore ottenuto da uve Pignolo, difficili da addomesticare in vigna e che richiedono cura in cantina. Vigne giovani coltivate senza l'ausilio di alcuna sostanza chimica o di sintesi. Il vino viene messo in barrique di rovere, dove affinerà per 5 anni. Nessuna chiarifica né filtrazione. Affascina già dal primo momento: spazia dalla prugna matura al chiodo di garofano, dalla cannella alla mora in confettura, dal pepe nero a richiami mentolati. Gusto vigoroso, elegante e dai tannini setosi. Richiede pazienza. Vino fatto come una volta con metodi artigianali. Complessità e rarità. Bottiglia per appassionati.
- Categoria del Prodotto
- Vino Rosso
- Denominazione
- Venezia Giulia Rosso IGT
- Filosofia
- Naturale, Biologico
- Vitigno / Materia prima
- pignolo
- Annata - Cuvée
- 2009
- Formato
- 500 ml.
- Nazione
- Italia
- Regione
- IT - Friuli Venezia Giulia
- Gradazione Alcolica
- 15% vol.
- Temperatura di Servizio
- 18° - 20° C.
- Bicchiere Consigliato
- Calice ampio a stelo lungo
- Caratteristiche Speciali
- Vino Estremo, Edizione Limitata
- Abbinamenti Gastronomici
- Grandi Occasioni, Carni Rosse, Carni Arrosto, Cacciagione, Carni in Umido, Formaggi Stagionati
- Allergeni
- Contiene Solfiti
Nome fondamentale per tutto il movimento del vino naturale italiano, quello di Stanko Radikon è un percorso unico, che attraversa buona parte della storia recente del Collio. Oslavia, non lontano da Gorizia: è qui che tutto cambia in quello che è stato, e continua a essere, una sorta di grande laboratorio dedicato alle varietà della zona e ai loro metodi di vinificazione. Un percorso che si evolve abbastanza rapidamente: negli ultimi anni ’80, con lo sviluppo delle tecnologie, si inizia a usare l’acciaio per produrre vini d’annata freschi e beverini. Stanko però non crede a lungo in questo tipo di produzione e ritorna a quel legno già ampiamente usato dal padre, portando in cantina le prime barrique. Nel 1995, però, tutto viene rivoluzionato e si iniziano a usare grandi tini a tronco conico dove si cominciano a effettuare lunghe macerazioni delle uve bianche. Questa tecnica, usata dai contadini di un tempo per produrre vini che potessero resistere all’ossidazione, è stata ripresa e via via sviluppata fino a oggi. I vini di Stanko, spesso conosciuti come “orange wines”, sono figli di un approccio radicale, tanto in vigna quanto in cantina. Tra i filari le regole sono semplici, quasi essenziali: pochi grappoli per pianta, nessun prodotto di sintesi, solo lavorazioni manuali e vendemmia esclusivamente al raggiungimento della maturazione ottimale. In cantina, altrettanto semplici sono i procedimenti seguiti: fermentazioni spontanee, nessun tecnicismo e nessuna aggiunta di anidride solforosa, neanche in imbottigliamento, poi anni e anni di maturazione in botte, e altrettanti anni di affinamento in vetro. Dalla Ribolla Gialla al “Jakot”, dal Merlot all’“Oslavje”, passando per il Pinot Grigio e per lo “Slatnik”, il risultato è praticamente unico, inimitabile e straordinario. Vini, quelli targati Radikon, naturalmente naturali, vini senza tempo, vini come altri non ce ne sono, vini ai quali è semplicemente impossibile resistere.
Indirizzo:
Località Tre Buchi, 4 - Gorizia (GO), Italia
Colore: rosso granato
Bouquet: complesso, di frutta rossa matura ed evoluta, rifinita da frutta secca, vegetale, speziato e dai rimandi di caffè macinato
Gusto: elegante, vigoroso, dai ritorni speziati, persistente e dal tannino setoso.