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Brunello di Montalcino Riserva DOCG Tenuta Greppo 2012 (750 ml. cassetta di legno) - Biondi Santi
Il Brunello di Montalcino Riserva 2012 di Biondi Santi è dedicato all'indimenticato Franco Biondi-Santi, il gentleman del Brunello. Nasce nei vigneti dall’età compresa tra 15 e 30 anni della prestigiosa Tenuta Greppo, storica tenuta di famiglia situata in un territorio con una straordinaria vocazione vitivinicola per il Sangiovese. Le uve Sangiovese Grosso sono vendemmiate nella seconda metà di settembre. Il processo di vinificazione avviene a temperatura controllata, al termine del quale il vino viene posto in botti di rovere di Slavonia, dove matura per 3 anni. Una volta imbottigliato, riposa per ulteriori 6 mesi prima di essere immesso sul mercato. Un vino rosso di immensa finezza ed equilibrio, ed incredibile longevità: dai 20 ai 40 anni. Eccezionale. Edizione limitata.
IL VINO
Il Brunello di Montalcino Riserva 2012 di Biondi Santi è dedicato all'indimenticato Franco Biondi-Santi, il gentleman del Brunello. Nasce nei vigneti dall’età compresa tra 15 e 30 anni della prestigiosa Tenuta Greppo, storica tenuta di famiglia situata in un territorio con una straordinaria vocazione vitivinicola per il Sangiovese. Le uve Sangiovese Grosso sono vendemmiate nella seconda metà di settembre. Il processo di vinificazione avviene a temperatura controllata, al termine del quale il vino viene posto in botti di rovere di Slavonia, dove matura per 3 anni. Una volta imbottigliato, riposa per ulteriori 6 mesi prima di essere immesso sul mercato. Un vino rosso di immensa finezza ed equilibrio, ed incredibile longevità: dai 20 ai 40 anni. Eccezionale. Edizione limitata.
LA STORIA
La storia del Brunello del Greppo comincia con Clemente Santi. Nipote di Giorgio Santi del quale il Prof. Baccio Baccetti nella pubblicazione "Cultura e Università? a Siena" - luglio 1993 - nel capitolo "Naturalisti senesi" scrive tra l'altro:
Il nipote Clemente figlio di Luigi Santi e Petronilla Canali, laureato in farmacia a Pisa e noto scrittore, aveva vaste proprietà terriere a Montalcino e Pienza, e dedicò gran parte della sua attività all'agricoltura, in modo particolare al Greppo, azienda agricola di proprietà? della madre Canali.
Le conoscenze di chimica e di scienza lo aiutarono a portare le sue tecniche enologiche a livelli invidiabili durante gli ultimi anni della sua vita.
Prima di raggiungere quel riconoscimento per il suo "vino rosso scelto (brunello) del 1865", anche il suo Moscatello fu premiato alla Esposizione Universale di Parigi del 1867 (riconoscimento enologicamente straordinario perché a quell'epoca i francesi si consideravano gli unici produttori al mondo di vini di qualità?). Egli ottenne vini rossi adatti all'invecchiamento; aveva individuato tecniche di travaso e di invecchiamento in botti più avanzate rispetto a quelle di tutti i suoi contemporanei.
Ferruccio Biondi Santi instaurò standard produttivi molto severi. Altri produttori all'inizio del 1800 ottennero diplomi importanti per loro vini detti "Brunello": Paccagnini, Anghirelli, Angelini, Vieri Padelletti, ma nessuno seppe dare una continuità ai propri vini oltre la fine della Prima Guerra Mondiale. Ferruccio, forte dell'esperienza straordinaria del nonno materno Clemente Santi, si dedicò con competenza all'azienda del Greppo e, come spesso avviene nelle più felici decisioni storiche, deve qualcosa alle avversità: a metà dell'800 l'oidio, poi la filossera, poi ancora la peronospora, si abbatterono sull'Europa e quindi anche sul Greppo.
Egli si trovò a fronteggiare una minaccia senza precedenti a causa della fillossera per la sopravvivenza dei suoi vigneti.
Ma mentre i viticoltori cercarono di mettere in beva rapidamente i vini rossi (vedi anche il "governo" del vino nuovo) per un rapido realizzo finanziario dai nuovi vigneti, egli guardò verso nuovi orizzonti e volle diversificarsi con un vino che ritenne longevo vinificando in purezza il Sangiovese. Nel 1932 viene descritto come inventore del Brunello da una Commissione Interministeriale che studiò il territorio del Chianti, compreso Montalcino. Nella sua azienda del Greppo, già? sul finire dell' 800 iniziò una metodica selezione massale del Sangiovese.
Alla fine reimpiantò completamente tutti i suoi vigneti innestandoli su barbatelle selvatiche, con gemme prese da quelle piante madri individuate al Greppo: in un certo senso, anticipò di circa un secolo la tendenza in Toscana di produrre vini rossi di corpo pieno, vinificando in purezza il Sangiovese. Morì nel 1917.
Anche altre aziende vinicole richiesero la sua consulenza da un capo all'altro della Penisola: dal vino Lugana a Desenzano sul Garda, al Chianti nel Senese, al Fiorano del Principe Boncompagni a Roma, al Cirò in Calabria. Il suo ultimo atto è stato, nel marzo 1970, la cerimonia di ricolmatura delle sue vecchie bottiglie del Brunello Riserva 1888 - 1891 - 1925 - 1945, nella Cantina del Greppo, alla presenza di Mario Soldati, Luigi Veronelli e Paolo Maccherini: si può dire, sicuramente, che in quell'atto, forse meglio di ogni altro, sta la sua lunga carriera di esperto enologo e che ancora oggi conferma la supremazia, la diversità e la tipicità del Brunello del Greppo. Il Brunello di Montalcino Biondi Santi tocca insomma, il massimo della sua fama e del suo splendore, da parte degli estimatori più attenti e raffinati in tutto il mondo.
Ma non per questo si è riposato sugli allori paterni. Nel frattempo la D.O.C. aveva spinto altri produttori a piantare vitigni ed a migliorare le tecniche nella speranza di poter sfruttare l'immagine elevata del Brunello. In presenza di uno scenario di questo tipo, che ha visto nel territorio una crescita esponenziale di ettari inscritti a Brunello (da 76 ettari del 1967 agli attuali 2100 del 2009), Franco Biondi Santi ha aumentato la produzione del Brunello del Greppo dai 4 ettari, alla morte del padre, agli attuali 25. Ha continuato le severe pratiche agronomiche e di cantina tradizionali per consolidare la tipicità e migliorare la qualità del Brunello del Greppo certo di eguagliare (data la stessa utilizzazione dei terreni e dei vitigni) le grandi Riserve centenarie del suo Brunello.
Grazie ad una personale e costante promozione dei suoi vini nel mondo, Franco Biondi Santi dal '70 in poi è riuscito, a far capire ed apprezzare la straordinaria tipicità e qualità del suo Brunello del Greppo. In futuro la continuità del Greppo è rappresentata dai due figli di Franco, Jacopo e Alessandra ambedue interessati al Greppo: Jacopo con una vivida immaginazione dei vini (fermamente convinto della tipicità del Brunello del Greppo), Alessandra coinvolta nella promozione dell'azienda.
Scheda tecnica
- Categoria del Prodotto
- Vino Rosso
- Nazione
- Italia
- Regione
- IT - Toscana
- Annata - Cuvée
- 1985
- Denominazione
- Brunello di Montalcino DOCG
- Vitigno / Materia prima
- sangiovese
- Gradazione Alcolica
- 14% vol.
- Formato
- 750 ml.
- Confezione
- Cassetta in Legno
- Degustazione
- Colore: rosso rubino luminoso. Profumo: note ampie e complesse di rosa canina, di violetta, di ribes, di sottobosco.Gusto: fresco, equilibrato, con una trama tannica fitta e vellutata, finale unico per persistenza., Colore: rosso rubino luminoso. Profumo: note ampie e complesse di rosa canina, di violetta, di ribes, di sottobosco.Gusto: fresco, equilibrato, con una trama tannica fitta e vellutata, finale unico per persistenza.
- Abbinamenti Gastronomici
- Carni in Umido, Formaggi Stagionati, Carni Rosse, Cacciagione
- Temperatura di Servizio
- 16° – 18° C.
- Bicchiere Consigliato
- Calice ampio a stelo lungo
- Classe di Invecchiamento
- Riserva
- Punteggi
- Wine Enthusiast 100/100, Antonio Galloni 96/100
- Caratteristiche Speciali
- Annate Storiche, Edizione Limitata
Riferimenti Specifici