Amarone in tutta la sua eleganza

Frutto di un metodo di produzione laborioso e delicato è un nettare di lusso.

Storia e Origine dell'Amarone della Valpolicella

Breve storia sull'origine dell'Amarone della Valpolicella, con focus su peculiarità che lo rendono unico. Caratteristiche del vitigno: clima e terreno ideali, aree di produzione celebri.

Origini dell'Amarone e della Corvina

Amarone è Valpolicella, Amarone è un vino, non un vitigno, Amarone è storia.

Le origini della Corvina si attestano a circa 400 anni fa, grazie alle prime testimonianze scritte risalenti al 1627 per opera del medico Alessandro Peccana. Successivamente, la famiglia della Corvina si allarga dando vita a vari biotipi, distinti tra loro per alcuni particolari legati alla forma dei grappoli. Una leggenda popolare lega l’origine del vitigno Corvina ai corvi. Si narra che la Valpolicella fosse ricca di ottime uve a bacca bianca molto gradite dai corvi. I contadini per preservale le uve, li scacciavano ma un giorno un corvo si ferì ad un’ala ma fu soccorso da un generoso contadino. In segno di gratitudine, il corvo convertì parte dell’uva bianca della zona in nera, dello stesso colore delle sue piume

L'Amarone è un vino rosso passito secco che viene prodotto esclusivamente in provincia di Verona, in diciannove comuni della fascia collinare settentrionale.

La sua produzione è strettamente regolata da un disciplinare che permette la fermentazione delle uve passite dei vitigni tipici della Valpolicella, ossia la Corvina (45-95%), la Rondinella (5-30%) e il Corvinone (fino al 50% max in sostituzione della Corivna). Nell’uvaggio sono ammessi fino al 25% di vitigni a bacca nera, autorizzati per la provincia di Verona, di cui fino a un 15% generici non aromatici e max. 10% di autoctoni della Valpolicella con un massimo del 10% per ciascun singolo vitigno (di fatto il non più esplicitamente menzionato Molinara). L’appassimento delle uve dura circa 3 mesi (è possibile vinificare a partire dal 1 Dicembre). Dal mese di settembre il vino viene travasato in botti di rovere dove affina per un minimo di 2 anni (calcolato dal 1. Gennaio successivo alla vendemmia, quindi di fatto 3 anni di calendario) mentre la riserva prevede un affinamento minimo di 4 anni calcolato dal mese di novembre dell’anno della vendemmia.

Peculiarità dell'Amarone della Valpolicella

#1: Da dove deriva il nome?

Il nome Amarone nasce proprio per indicare qualcosa che era considerato molto “amaro” e non del tutto apprezzato. Questo vino simbolo di eccellenza ed espressione del suo territorio di produzione è nato per caso da una una botte di Recioto dimenticata in cantina. Con il passare del tempo i lieviti avevano trasformato gli zuccheri in alcol facendo diventare il vino da dolce a secco, o meglio amaro, da cui poi il nome Amarone.

#2: Perché è così famoso?

L'Amarone è un nettare che incanta i palati di tutto il mondo con la sua complessità aromatica e il suo carattere avvolgente.

#3: Perché è così caro?

La causa risiede nel disciplinare a cui è sottoposta la sua produzione: solo 40% delle uve totali di un vigneto, a fronte di una vendemmia a mano effettuata da raccoglitori esperti nel selezionare grappoli integri e dal giusto grado di maturazione può diventare Amarone.

#4 Quanti tipi di Amarone esistono?

Esistono sei tipologie di Amarone della Valpolicella: dipendono dalla sottozona di produzione.

- Amarone della Valpolicella Classico DOCG e Classico riserva DOCG (sottozona Classica)

- Amarone della Valpolicella DOCG e riserva DOCG (vari comuni della provincia di Verona)

- Amarone della Valpolicella Valpantena DOCG e Classico riserva DOCG (sottozona Valpantena)

#5 Che differenza c'è tra Amarone e Ripasso

Entrambi i vini sono prodotti con lo stesso blend di uve.

L'Amarone è un vino prodotto con il 100% di uve selezionate e appassite, ed affina per almeno 2 anni prima dell'imbottigliamento.

Il Ripasso invece è prodotto con il 100% di uve fresche, ma il vino subisce una seconda breve fermentazione assieme alle vinacce dell'Amarone. Se il Ripasso è classificato come Valpolicella Superiore affina per almeno un anno prima dell'imbottigliamento.

#6 Quali sono le migliori annate?

Le migliori annate recenti sono la 2019, 2018, 2017, 2016, e la 2015 è considerata annata memorabile degli ultimi decenni.

Entrando in quelle che si definiscono annate storiche, ci sono la 2011, 2010, 2007, 2005, 2003 (annata caldissima con Amaroni molto corposi dai sentori quasi caramellati), 2001 (molto equilibrata), 1998 e la 1997 altra annata eccezionale ma ormai difficile da trovare.

Spingendosi ancora più in là nel tempo ci sono la 1995, 1990, 1988, 1983 ma data l'età si consiglia l'acquisto solo direttamente nella cantina del produttore.

L'eleganza dell'Amarone dipende da vari aspetti

E' bene considerare alcuni aspetti peculiari di qyuesto grande vino rosso:

1. Zona di produzione molto ristretta - è possibile produrlo solo ed esclusivamente nei comuni autorizzati della Valpolicella.

2. Restrizioni nei quantitativi prodotti - solo una piccola parte delle uve prodotte può diventare Amarone.

3. Grande territorialità - i vitigni utilizzati e il processo di appassimento è strettamente tipico della zona di prioduzione.

4. Lungo affinamento dona grandissima longevità - per raggiungere il pieno potenziale di un Amarone, è consigliabile conservare la bottiglia adeguatamente per un periodo di tempo compreso tra i 10 e i 15 anni. La regola generale è che maggiore il tempo di invecchiamento del vino in botte, maggiore sarà la possibilità di invecchiamento dell'Amarone in bottiglia. Per essere sicuri di averlo nelle migliori condizioni, un Amarone affinato per circa 2 anni in barrique andrebbe bevuto entro 10 anni dalla messa in commercio, cioè circa 13 anni dalla data in etichetta che è l'anno della vendemmia. Un Amarone che affina per periodi più lunghi, 5, 6 o anche 8 anni, in grandi botti non tostate in legno di Slavonia, se correttamente conservato in bottiglia può essere aperto anche dopo 15-20 anni.

Veneto terra dell'Amarone

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Degustazione

Note di degustazione

L’Amarone della Valpolicella è tra i vini rossi più sontuosi ed opulenti, la cui intensità ed eleganza lo pone al vertice tra i vini da invecchiamento importanti. 

Alla vista si presenta di colore rosso granato scuro e brillante, con note aranciate o mattonate in funzione della storia evolutiva. Di grande struttura, compatti, densi, con archetti evidenti e persistenti dovuti all’importante contenuto in polialcoli.

All'olfatto si presenta ampio ed intenso: le note prevalenti sono quelle fruttate, con apertura di amarene e mirtilli, anche in confettura. Seguono note balsamiche di erbe aromatiche e profumi speziate di origine terziaria (cioè derivanti dall'affinamento) con note di cacao, caffé, tabacco e cuoio nuovo. 

All'assaggio l’Amarone è denso, caldo e morbido, nelle sue espressioni più eleganti l’elevata alcolicità non deve portare alcun disturbo. I tannini sono suadenti ed armonici, possono essere più o meno marcati a seconda dello stile e dell’età del vino. Vino di grande struttura e lunga persistenza, con ricordi di frutta sciroppata abbinata a fine sapidità. Il fatto che il vino sia ottenuto da uve appassite gli dona in tutti i casi una straordinaria concentrazione che si traduce in struttura e tannini importanti, arrotondati dall’affinamento e dal calore alcolico.

Abbinamenti consigliati

L’Amarone è un vino perfetto da accompagnare alla selvaggina, ai brasati o ai piatti di carne della tradizione, agli stufati, al brasato all’Amarone, agli arrosti, e ai primi a base di carne come le lasagne al forno o i bigoli con il ragù di anatra. Ottimo in abbinamento a formaggi di lunga stagionatura, accompagnati da confetture o mostarde. In generale si presta, in virtù della sua morbidezza, ad accompagnare piatti invernali e speziati. 

Sughi di carne

Carni rosse

Selvaggina

Formaggi stagionati

Esperienza di degustazione

Suggerimenti per l'esperienza: come gustarlo al meglio, temperature ideali, decantazione.

Consiglio #1: Ossigenazione

L'Amarone è un vino di struttura ed importanza. Come tale, la bottiglia va stappata almeno un’ora  prima, fino a diverse ore in caso di vini di lungo affinamento o che hanno trascorso un lungo periodo in cantina. In quest’ultimo caso si consiglia di verticalizzare la bottiglia almeno un giorno prima della degustazione.

Consiglio #2: Calice

Va degustato in bicchieri grandi, a luce ampia per permettere la diffusione dei profumi.

Consiglio #3: Temperatura

La temperatura di degustazione è compresa tra i 18 ed i 20°C.

Consiglio #4: Cosa aspettarsi

Una grande esperienza sensoriale e degustativa. Come si è potuto vedere nelle note di degustazione, questo è un vino complesso e sfaccettato, che richiede un minimo di esperienza per essere apprezzato appieno. Un grande consiglio: non bere Amaroni che sono troppo giovani, non si potrà cogliere la loro vera natura.

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